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ITINERARI: DOLOMITI in SELLA alla MOTO!

ITINERARI: DOLOMITI in SELLA alla MOTO!

Tra le mete favorite dei centauri, i passi dolomitici permettono di scoprire il territorio nei suoi aspetti più suggestivi e selvaggi, lungo curve, tornanti e pendenze che mettono alla prova gli esperti delle due ruote.

Ma anche percorsi rilassanti e panoramici, per chi all’emozione della velocità preferisce quella del paesaggio che si risveglia con l’arrivo della bella stagione, da scoprire senza fretta in completa modalità slow.

Il saliscendi dei passi dolomitici coinvolge un’area molto estesa: dal Tre Croci al Giau e al Falzarego, con chilometri su chilometri alla ricerca della curva perfetta e del panorama migliore.

I percorsi proposti sono tre:

  • l'itinerario romantico da Cortina al passo Tre Croci;
  • l'itinerario storico del passo Falzarego;
  • quello paesaggistico del passo Giau.

«Passo Tre Croci», spiega Stefano Illing, presidente di Cortina Turismo, «è la fuga ideale dalla realtà verso un locus amoenus, la ricerca di forti e toccanti emozioni, l'attrazione verso l'infinito, il sentimento e il sogno. Salendo, si apprezza maggiormente il maestoso gruppo del Cristallo, che campeggia sulla sinistra, e in breve si raggiunge la meta a quota 1.805 metri. Da qui il viaggio può continuare verso le vallate e i passi limitrofi.

C'è poi l'itinerario storico. La strada per il passo Falzarego profuma infatti di storia. A Pocol si trova il sacrario militare che conserva le ossa dei caduti della Grande Guerra. Dopo aver passato il bivio per il Giau, andando avanti si incontra sulla destra la caratteristica chiesetta militare in legno di Pian de ra Costaza a Vervei. Dalla strada si dipartono parecchi itinerari di interesse non solo naturalistico e alpinistico, ma anche storico.

Infine il passo Giau, che è stato più volte Cima Coppi del Giro d'Italia, è il più alto valico alpino dell'area di Cortina. Molto interessante dal punto di vista paesaggistico, si presenta come un collegamento con l'Agordino alternativo al Falzarego. Sulla strada del Giau gli appassionati centauri possono cimentarsi su pendenze particolarmente ripide e tornanti, e provare emozioni da brivido. Lungo il percorso, si scorgono i resti della muraglia costruita nel 1753 dagli abitanti di San Vito, obbligati dalla commissione internazionale austriaco-veneta a segnare i propri confini e il proprio dominio sul Giau.

 

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